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La Mistica dell'Anima - Il Nettare della Rosa

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Dio, Teologia, Misticismo, Filosofia, Gnosi, Esoterismo.

mercoledì 25 dicembre 2013

LA STORIA DI SIDDHARTHA GAUTAMA - IL BUDDISMO E LA VIA DELL'ILLUMINAZIONE
















Gautama Buddha (Lumbinī, aprile o maggio 566 a.C. – Kuśināgara, 486 a.C.) è stato un religioso, monaco e asceta indiano.

Gautama Buddha, al secolo Siddhārtha Gautama (sanscrito, devanāgarī सिद्धार्थ गौतम; pāli, Siddhattha Gotama), fondatore del Buddhismo, è considerato una delle più importanti figure spirituali e religiose dell'Asia.


Gautama Buddha visse approssimativamente tra il 566 a.C. e il 486 a.C.

Siddhārtha Gautama proveniva da una famiglia ricca e nobile del clan degli Śākya, da cui anche l'appellativo di Śākyamuni (शाक्यमुनि).






Il termine sanscrito e pāli Buddha indica, nel contesto religioso e culturale indiano, "colui che si è risvegliato" o "colui che ha raggiunto l'illuminazione".






IL RISVEGLIO

Prima di raggiungere l'Illuminazione o Risveglio (in sanscrito Bodhi) e intraprendere la predicazione della Dottrina (Dharma), Gautama intraprese per sei anni (così tramandano le fonti) varie forme anche estreme di ascesi (definite tāpas, forme arcaiche di meditazione e yoga).











Questo periodo della sua vita segnò un punto molto importante per il suo insegnamento:

il Buddha visse tutte le esperienze umane possibili:

l'ascesi, il potere, la fame, la mortificazione del corpo, la povertà, la solitudine, il matrimonio e l'amore.


Il Buddha predicò una dottrina e una prassi volte all'affinamento della conoscenza e della consapevolezza fino all'estinzione (Nirvana), che si discosta dagli eccessi sensuali così come dall'ascetismo esasperato che ottunde la mente e nuoce al corpo.

Suoi interlocutori principali saranno i monaci, prima compagni di ricerca e poi seguaci, che formeranno una comunità sempre più folta dotata di regole proprie.


Predicò anche ai laici indicando una via di moderazione e controllo delle passioni che conduce a una migliore condizione di esistenza.

La sua predicazione segnò sotto molti aspetti un punto di rottura con la dottrina del brahmanesimo (che diverrà induismo) e dell'ortodossia religiosa indiana dell'epoca.


Infatti, in maniera non dissimile da quello dei fondatori del Jainismo e del Samkhya, il suo insegnamento non riconosce esclusivamente alla casta brahmanica l'ufficio della religione e la conoscenza della verità, bensì a tutte le creature che vi aspirino praticando il dharma.



L'INSEGNAMENTO E LA PREDICAZIONE

Negli anni successivi al nirvana, Buddha si dedicò alla predicazione e fondò un ordine di monaci.













Molto frequentemente, alcuni monaci chiedevano al loro maestro che spiegasse meglio alcuni punti, soprattutto che sciogliesse alcune questioni filosofiche circa l'eternità dell'universo, la differenza o identità fra corpo ed anima.


Buddha si rifiutò sempre di affrontare argomenti metafisici ed astratti, considerandoli ininfluenti davanti allo scopo finale del suo insegnamento:

il raggiungimento della tranquillità necessaria per il Nirvana.


Allo stesso modo il Buddha ha preferito non prendere mai una posizione netta all'interno della schermaglia fra i sostenitori dell'esistenza dell'io e della non esistenza dell'Io.

Anche in questo caso, l'unica soluzione alla controversia consiste nel Nirvana, esperienza ineffabile e per questo impossibile da spiegare o interpretare a parole.



LA MORTE DEL BUDDHA


Gli ultimi anni della vita del Buddha furono piuttosto disgraziati.

Al compimento del suo settantesimo compleanno, un suo invidioso cugino, Devadatta provò ad ucciderlo attraverso degli assassini al soldo e in seguito con un elefante selvaggio.








Non riuscendoci, Devadatta creò uno scisma insieme ad altri monaci, e predicò una ascesi molto più radicale di quella puramente buddhista.


Due fra i discepoli più vicini a Buddha, Sariputra e Madgalayama, riuscirono a riportare sulla strada maestra gli ex-seguaci di Devadatta. In questi anni si verificò anche la rovina del suo clan, gli Sakya e i suoi due discepoli più affezionati morirono.

Sulla morte di Buddha, così come la sua cerimonia funebre, sono stati scritti moltissimi racconti.


Sembra che la causa della sua morte sia da attribuire ad un cibo che contribuì ad aggravare una malattia da cui si era appena rimesso.

La sua vita, i suoi discorsi, il ruolo monastico che ricoprì e l'influenza che ebbe in senso generale specie sulla cultura asiatica (ma anche per certi versi su quella occidentale), sono stati studiati e trasmessi ai posteri solo dopo la sua morte dai discepoli della comunità buddhista delle origini (il sangha), dapprima secondo la tradizione orale e successivamente attraverso testi più elaborati in seno alla dottrina buddhista.

Il corpus letterario del buddhismo, costituito da un nucleo fondamentale e da molti testi aggiunti in seguito nelle diverse correnti, è noto con la denominazione sanscrita di tripitaka e fu tradotto in molte lingue asiatiche.




TIPOLOGIE DI BUDDHA


* Samyaksaṃbuddha (pāli: Sammāsaṃbuddha), spesso semplicemente Buddha.






È il Buddha completo, che guadagna il bodhi con i propri sforzi comprende il Dharma senza un maestro a guidarlo nel suo cammino e poi si dedica a diffondere la conoscenza e la saggezza predicando il Dharma; nella tradizione Mahāyāna sono chiamati a volte Bodhisattvabuddha perché per raggiungere un simile livello di illuminazione essi sono dovuti rinascere numerose volte come Bodhisattva.

Il Dharma può essere compreso con la "saggezza" (prajñādhika), con la "diligenza" (vīryādhika) o con la "fede" (śraddhādhika). Gautama Buddha apparteneva alla prima di queste categorie e fu quindi un Prajñādhika Buddha, mentre il Bodhisattva Maitreya diventerà un Vīryādhika Buddha.



* Pratyekabuddha (pāli: Paccekabuddha)


È simile al precedente per il modo in cui ottiene il bodhi, ma non predica il Dharma e quindi non ha discepoli o sangha; sono a volte chiamati "Buddha Solitari" o "Buddha per sé" o "Realizzatori Solitari".



* Śrāvakabuddha (pāli: Sāvakabuddha), nel Buddhismo dei Nikāya e nel Buddhismo Theravāda Arhat (pāli: Arahant).


È un Buddha che ha ottenuto il bodhi grazie all'insegnamento di un Samyaksaṃbuddha; è considerato inferiore ai primi due anche se, secondo i Mahāyāna e i Vajrayāna, ha la capacità di predicare il Dharma e di elevare così altri esseri al suo stesso livello.

Tuttavia ogni appartenente a questa categoria deriva la sua conoscenza da un Buddha che lo ha preceduto e non può quindi esistere in tempi in cui il Dharma sia stato dimenticato, come si dice che avverrà prima dell'avvento di Maitreya, il prossimo Samyaksambuddha.

A questa categoria appartengono i discepoli diretti di Gautama Buddha.


Per maggiori Info:
http://it.wikipedia.org/wiki/Gautama_Buddha

Adi-Buddha - il Buddha primordiale e il Kalachakra: http://lamisticadellanima.blogspot.it/2014/01/adi-buddha-il-buddha-primordiale.html

Il Bardo Thodol (Il libro tibetano dei morti) e la religione Bön:
http://lamisticadellanima.blogspot.it/2014/01/il-bardo-thodol-libro-tibetano-dei.html


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IL BUDDISMO THERAVADA - LA VIA DELL'ILLUMINAZIONE DI GOTHAMO BUDDHA:


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MICHELE P.